1 Giu, 2023
Come usare le carte oracolo per aiutare un figlio a credere in sé stesso (e a cercare delle risposte)

Le carte oracolo, me ne rendo conto, non sono tra gli strumenti più utilizzati dai genitori. Eppure sono davvero preziose se vuoi aiutare un figlio a credere in sé stesso e ogni volta che abbiamo bisogno di connetterci con l’intuito per affrontare situazioni che non sembravano avere una risposta chiara. 

Confesso che ho ripreso a usare le carte oracolo poco tempo fa, sebbene, come ho già raccontato dentro La Sibilla, ho incontrato per la prima volta i tarocchi quando avevo solo 8 anni. 

Ultimamente sono in molti a chiedermi come sceglierle, come e quando le utilizzo e soprattutto in che modo posso usare le carte oracolo come strumento di ispirazione per la mia famiglia. 

Io penso che, trattandosi di qualcosa che a molto a che fare con il sentire e la connessione personale, ognuno possa trovare il suo personalissimo modo per usarle, anche perché credo fortemente che quando in famiglia qualcosa non va come vorremmo la ricetta migliore sia proprio quella che più di ogni altra asseconda il nostro intuito. 

L’intuito è qualcosa che viene da dentro, una voce che ci guida e ci parla, capace di portare alla luce messaggi profondi che altrimenti rimarrebbero nascosti. L’intuito è profondamente legato ai desideri e alla nostra missione e dargli voce e spazio ci permette di esprimere il nostro sé più autentico.

Secondo la fumettista Cathy Guisewite

“Tutte le madri sono dotate di intuito, le migliori hanno un radar”

e tutte noi sappiamo quanto questo sia vero. Allora perché non dovremmo allenarlo? E soprattutto perché non dovremmo educare i nostri figli ad usarlo?

Aiutare un figlio a credere in sé stesso allenando l’intuito attraverso le carte oracolo. 

Premetto che quando parlo di carte oracolo non sto parlando di Tarocchi, che diversamente dalle carte oracolo hanno un’origine più antica, una codifica e una simbologia complessa che per poter essere compresa deve essere prima conosciuta. 

L’utilizzo delle carte oracolo è decisamente più semplice e di facile interpretazione, e proprio per questo è adatto al nostro scopo. 

Perché e quando utilizzare le carte oracolo per aiutare un figlio a credere in sé stesso?

  • Quando siamo indecisi su una scelta
  • Quando siamo in cerca di ispirazione 
  • Quando abbiamo bisogno di ritrovare il centro e la fiducia
  • Quando abbiamo bisogno di dare un senso più ampio a quello che stiamo vivendo nel quotidiano

Quando possiamo proporre ai nostri figli di usare le carte oracolo?

  • Per aiutarli a dare una risposta a “Cosa stai provando?”
  • Quando è meglio non dargli un consiglio
  • Quando non siamo certi di sapere la risposta
  • Quando hanno bisogno di una spiegazione che non sia “razionale”

Carte oracolo in pratica: quella volta che mio figlio non sapeva se confessare i suoi sentimenti. 

Era da un po’ che lui si teneva dentro questa cosa.

Era iniziata d’estate, verso la fine della scuola. Insieme agli amici si ritrovavano per passeggiare o andare in bicicletta e, tra di loro, c’era lei. Lei era la ragazzina ammirata da tutti, una Afrodite in erba che, arrivata solo nell’ultimo anno, aveva conquistato molti cuori. Ma stava per andarsene e quei pochi pomeriggi rimasti a mio figlio erano rimasti nel cuore. Io l’avevo intuito, anche se lui non me l’aveva detto, e gli avevo concesso di uscire un po’ di più, perché quei primi momenti d’estate in cui hai 11 anni e inizi a sentire che qualcuno ti piace in un modo un po’ diverso sono tra i ricordi più belli che ho. 

Poi lei è andata, l’estate è passata e la spensieratezza anche. C’era la scuola media da affrontare, da parte di mio figlio nessuna voglia di conoscere i nuovi compagni e una drammatica nostalgia ad accompagnarlo ogni giorno. Poi una sera, inaspettatamente, lei è tornata. E con lei la domanda: “secondo te, glielo devo dire, quello che provo?”

Non so cosa ne pensate voi, ma nessuno dovrebbe mai dare una risposta a una domanda del genere, anche se, mi rendo conto, a volte una risposta può sembrare un grande aiuto. Ma nel tempo ho capito che la sicurezza non ti viene da un giorno all’altro e nel viaggio della crescita poche esperienze ti fanno crescere come quelle di questo tipo, quando il cuore ti batte e non sai se lasciarlo scoppiare o rischiare di precipitare verso l’abisso o la grandezza. Perché è così che ti senti, come su un burrone pronto a cadere o, se sei fortunato, a prendere il volo. 

E allora, invece di dargli una risposta, l’ho guidato a cercare la sua, facendogli pescare una carta, invitandolo a guardarla con attenzione e a dormirci su. Che in fin dei conti certe decisioni è meglio prenderle con calma, soprattutto quando nella tua testa non sembrano chiare per niente. 

Alla fine lui ha scelto di non dire niente. Forse ha capito che non era ancora il momento. 

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