Sono ancora troppo pochi i libri dedicati alla crescita e alla cura dei bambini che trattano adeguatamente il tema della Leadership. Questo è il motivo per cui nel mio libro “Abitudini in Gioco” (puoi scoprire di più qui), ho dedicato un intero capitolo a questo cruciale argomento (vuoi leggerlo? Te lo regalo qui!).
Mi sono accorta infatti, parlando con diversi genitori, che quasi nessuno di loro si percepisce come leader. Alcuni sono convinti che la leadership sia una capacità squisitamente maschile e che quindi non possa essere attribuita alle donne (non commento neanche…) altri credono fondamentalmente che non ci siano differenze tra un capo e un leader, dal momento che questa parola in italiano non ha ancora una traduzione ufficiale. Mi sembra arrivato il momento di fare chiarezza sull’argomento e di spiegare perché è importante che un genitore si identifichi e, soprattutto, si comporti, come un leader.
Cos’è la Leadership?
La leadership è il processo attraverso il quale un individuo è capace di guidare, influire e ispirare un gruppo di persone per raggiungere un obiettivo comune. Trattandosi di un processo, di per sé la leadership non è ne negativa ne positiva e può essere usata per scopi positivi o per raggiungere risultati molto negativi. Tra i leader famosi annoveriamo Gandhi, Hitler, Giulio Cesare, Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela, Steve Jobs e molti altri.
La storia della leadership riporta tra i suoi protagonisti principalmente attivisti, personaggi politici e imprenditori e l’elenco, ahimè, contempla decisamente poche donne per ovvie ragioni storico-politiche. La leadership però, contrariamente a quanto si pensi, può essere esercitata in diversi contesti, tra cui il settore educativo e persino all’interno di gruppi informali come le comunità online. Inoltre si può essere leader, in piccola scala, già in giovane età, come dimostrato, ad esempio, da Greta Thumberg, capace di animare e ispirare moltissimi adolescenti (se non vi piace l’esempio prendetelo esattamente per quello che è, un esempio!).
La leadership richiede una combinazione di abilità, tra cui la capacità di comunicare in modo efficace, di prendere decisioni sagge, di risolvere i problemi, di motivare gli altri e di adattarsi ai cambiamenti, tutte competenze che sono assolutamente vitali nel momento in cui diventi genitore o hai a che fare con dei bambini, come ho raccontato in questo video.
Ultimo, ma non ultimo la leadership è spesso associata alla capacità di creare una visione condivisa e di guidare il gruppo verso la realizzazione di tale visione e anche questo è un aspetto che nell’educazione deve assolutamente essere preso in considerazione.
È importante sottolineare che la leadership non è necessariamente legata al potere formale o alla posizione gerarchica. Alcune delle forme più efficaci di leadership si basano sulla capacità di influenzare gli altri attraverso la persuasione e la coerenza dei valori e dei principi.
Come educare i nostri bambini attraverso la leadership.
Ora che hai capito i tanti motivi per cui anche i genitori dovrebbero ambire ad essere dei veri e propri leader all’interno della propria famiglia, vediamo ora come è possibile educare i nostri bambini ispirandoli e guidandoli senza fare uso della paura.
Tipicamente siamo portati a pensare che i leader sono soggetti particolarmente autoritari ma, come abbiamo visto, non sempre questo è vero, anzi spesso è vero il contrario. Fare uso della paura non è quasi mai funzionale a raggiungere dei risultati e a motivare le persone, men che meno i bambini. Per questo è importante, per creare un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo, riuscire a creare un rapporto basato sulla fiducia, il rispetto reciproco e la cooperazione, piuttosto che sulla sottomissione e sul controllo.
Per capirci, mentre il capofamiglia può provare a imporsi attraverso la forza e l’autorità per ottenere ciò che vuole, il genitore leader è in grado di ispirare i suoi figli e di motivarli a lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune.
Leadership in famiglia nella pratica.
Vediamo come funziona in pratica, con un esempio. Supponiamo che tu voglia ottenere aiuto dai tuoi figli nella sistemazione della cameretta e supponiamo (solo per ipotesi…) che i tuoi figli di sistemare le loro cose non ne vogliano sapere. L’approccio tirannico prevede frasi tipo: “se non metti in ordine non puoi guardare la tv”.
Se hai tentato più volte questo approccio ti sarai resa conto da sola che difficilmente funziona o, quantomeno, che non funziona nel lungo termine. Un approccio carismatico prevede invece questo tipo di discorso:
“So che vuoi andare a prendere il gelato e piacerebbe tanto anche a me fare merenda insieme, però se lasciamo la cameretta in questo stato poi quando torniamo e siamo stanchi sarà più difficile mantenere la calma, perciò facciamo così: ora ti aiuto a sistemare così in due ci mettiamo meno tempo e poi possiamo stare insieme e mangiarci un bel gelato… Che ne dici?”
In questo secondo approccio il genitore leader:
🌖 Ispira il bambino, proponendogli una attività piacevole e condivisa (obiettivo)
🌖 Fa leva sul problema, senza dare un giudizio
🌖 Sottolinea le possibili conseguenze della mancata risoluzione del problema, evidenziando quelle che davvero interessano al bambino (il fatto di perdere la calma)
🌖 Propone una soluzione collaborativa
E’ molto difficile a questo punto che la risposta del bambino (o del preadolescente) sia di opposizione…
Come hai visto quando ti poni come leader diventi co-creatore di un clima di fiducia e sicurezza reciproca, e incoraggi nei tuoi figli lo sviluppo dell’autonomia e della capacità di prendere decisioni in modo responsabile (come ti ho raccontato in questo articolo). Come leader riesci a trasmettere molto più facilmente valori come la collaborazione, l’empatia e la tolleranza e limiti i potenziali conflitti, cosa che, non dovrei neanche dirtelo, ti aiuta a vivere meglio.
Comportarsi da leader, però non significa eliminare i conflitti…
E’ bene ricordare che il tuo obiettivo, come genitore, non è eliminare le situazioni conflittuali, perché quelle ovviamente ci saranno sempre. Il conflitto, se ben gestito, è per i tuoi bambini occasione di crescita e di conoscenza reciproca e, proprio per questo è bene che ci sia.
Il tuo obiettivo, come leader, è quello di mostrare ai tuoi figli che, anche se i problemi e le difficoltà ci sono, c’è anche un modo positivo per affrontarle. Un modo in cui a prevalere non sono l’aggressività e la competizione, ma la fiducia e la collaborazione. Vuoi approfondire? Dai un’occhiata a questo webinar!