La disprassia e’ un disturbo della coordinazione motoria che si presenta nei bambini sotto molteplici forme e si stima che ne soffra il 5-6% della popolazione infantile.
Il bambino disprassico riesce ad eseguire movimenti con un elevato dispendio energetico e con poca efficacia e non ha consapevolezza del suo problema.
Spesso e volentieri i genitori si accorgono della goffaggine del bambino ma pensano erroneamente che il problema migliorerà nel tempo, ma la maggioranza delle volte questo non accade. Purtroppo infatti, se il problema non viene gestito nell’immediato esso perdurerà oltre l’età evolutiva nel 50-70% dei casi.
La disprassia si manifesta nella quotidianità di un bambino sanissimo in diversi modi: visibile difficolta’ ripetuta a compiere gesti come allacciarsi le scarpe, abbottonare la camicia, chiudere la giacca con la zip, afferrare al volo la palla.
A scuola si riscontra con problemi nella grafia e di attenzione, ma anche con difficolta’ nelle azioni quotidiane come versarsi i bambini il latte nella tazza. I bambini nella maggior parte dei casi riescono a portare a termine queste attività, ma questi movimenti costano loro molta fatica e parecchio dispendio energetico poiché a causa della mancanza di coordinazione motoria devono controllare intenzionalmente i gesti motori.
Il bambino con DCD è visibilmente più lento e impacciato, ha difficoltà sia nella motricità fine con l’uso delle dita sia globale dell’intero organismo e non ha senso propriocettivo dei suoi movimenti, di conseguenza durante l’attività fisica a causa della mancanza di percezione non riesce ad auto-correggersi nonostante i feedback dell’esperto/adulto.
Tutte queste difficoltà elencate portano inevitabilmente il bambino ad avere una scarsa autostima, ansia, senso di inferiorità e depressione.
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